luni, iunie 20, 2005

Memória Acadêmica - RDAAA, n. 1, 2005 (Recensioni e Segnalazioni)

Recensioni e Segnalazioni
Porfirio Hemeterio Homem de Carvalho, Primeiras linhas do direito agrario deste Reino, Lisboa, 1815. Vicente Antonio Esteves de Carvalho, Observações historicas e criticas sobre a nossa legislação agraria, Lisboa, 1815.
Una rarità per i bibliofili che si interessano di diritto agrario: due opuscoli (rilegati insieme e probabilmente opera di due autoro consanguinei) che risalgano entrambi al 1815.
È anche notevole il titolo del primo di essi, Prime linee di diritto agrario, impresso a Lisbonna nella Tipografia regia. Che sia la prima volta che qualcuno parla di diritto agrario in Portogallo? [...]
La prima operetta, dopo una sommaria descrizione delle terre del Sovrano e di quelle dei Vassalli, accenna anch’essa alle sesmarias, l’antico istituto medioevale che riempie di sé tutta la storia legislativa metropolitana e brasiliana, com riguardo a terreni già in proprietà di privati signori ma attualmente non lavorati e assegnati ai sesmeiros, ma poi entre nel merito dell’“oggetto del diritto agrario”. Questo viene presentato attraverso una serie di norme che regolano la produzione di vegetali: dai cereali agli alberi da frutto alle viti ed ai vini che ne derivano, comprese le agoas ardentes, fino agli animaes da pesca e da caça, per finire agli animali domestici (intesi questi ultimi in senso largo, cioè comprensivi del bestiame), sui quali l’autore si sofferma alquanto, com un intermezzo dedicato ai privilegi concessi a certe categorie di lavoratori (non esclusi i contadini del Brasile che posseggono macchine per la lavorazione della canna da zucchero: engenhos). Molte di queste norme attengono a divieti di esportazione fuori dal Regno. Il capitolo V si rivolge alle api e ai bachi da seta, il VI trata delle sanzioni (coimas).
L’insieme di queste disposizioni riflette una economia agricola non molto lontana da quella dell’età intermedia e soggeta ad una normativa che l’autore espone com diretto riferimento ai singoli prodotti agricoli, ossia secondo il criterio delle prime sommarie e rudimentali sistemazioni dottrinarie del diritto agrario, in cui il tipo merceologico di prodotto rappresenta il punto di riferimento fondamentale: ma non se ne può parlar troppo male poiché il medesimo criterio è stato mutuato da coloro che hanno disegnato per noi il diritto agrario della Comunità economica europea... [...]

Antonio Carrozza
(In: Rivista di diritto agrario. Milano: A. Giuffrè Editore, Anno XXXI, n. 3, 1992, I, pp. 521-522.)